Trattamento di prima linea dei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule, avanzato, con mutazione di EGFR


Negli ultimi anni, numerosi studi randomizzati hanno fornito dati di confronto tra gli inibitori della tirosinochinasi di EGFR ( Gefitinib, Erlotinib o Afatinib ) e chemioterapia contenente Platino, come trattamento di prima linea dei pazienti con tumore con mutazione attivante di EGFR.

Il primo di tali studi, effettuato in Asia in pazienti non-fumatori e in minima parte ex-fumatori con adenocarcinoma, ha documentato una equivalente efficacia tra Gefitinib e chemioterapia nella popolazione complessiva, con un netto vantaggio in risposta terapeutica, sopravvivenza libera da progressione e qualità di vita nei casi che presentavano la mutazione di EGFR.

Simili risultati sono stati ottenuti sia con Gefitinib che con Erlotinib, e successivamente con Afatinib, in studi dedicati ai casi con mutazione di EGFR.
In base a questi dati, Gefitinib è stato registrato nell'Unione Europea in ogni linea di terapia in presenza della mutazione attivante di EGFR, e successivamente anche Erlotinib ed Afatinib sono stati registrati per l’impiego in prima linea in presenza della mutazione attivante.

Nel 2014, sono stati pubblicati i risultati di una analisi congiunta dei 2 studi randomizzati che hanno confrontato Afatinib e chemioterapia come trattamento di prima linea.
L’analisi ha documentato, nella popolazione dei pazienti con le due mutazioni comuni ( delezione dell’esone 19 e L858R dell’esone 21 ) un beneficio a favore di Afatinib in termini di sopravvivenza globale, con un risultato diverso nei due tipi diversi dimutazione: in particolare, il beneficio in sopravvivenza è risultato netto nel gruppo di pazienti con delezione dell’esone 19, a differenza del gruppo con mutazione dell’esone 21, nel quale non si sono registrate differenze statisticamente significative.
Tali dati suggeriscono differenze biologiche e cliniche tra i due tipi di mutazione, peraltro già suggerite anche da evidenze prodotte con i farmaci precedentemente disponibili.

Le 2 mutazioni sono state finora accomunate nell’inclusione in tutti gli studi randomizzati condotti con i tre inibitori, ma i suddetti dati suggeriscono che probabilmente andrebbero studiate separatamente.

Ad oggi, non essendo disponibili confronti diretti tra i tre inibitori disponibili, non ci sono dati che dimostrino la superiorità di un farmaco rispetto agli altri.
Il quesito GRADE si riferisce pertanto all’impiego di un inibitore di tirosino-chinasi ( Gefitinib, Erlotinib o Afatinib ) rispetto alla chemioterapia con Platino come trattamento di prima linea. ( Xagena2015 )

Fonte: Lineeguida Tumore al polmone AIOM, 2015

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